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11:09:00 - 08 MARZO 2015

TRISTE PRIMATO PER LA CALABRIA NELLE STATISTICHE ISTAT E NEL RAPPORTO EUROSTAT

TRISTE PRIMATO PER LA CALABRIA NELLE STATISTICHE ISTAT E NEL RAPPORTO  EUROSTAT -


Alla Calabria il triste primato per il più alto tasso di disoccupazione d'Italia pari al 23,4 per cento, questo è quello che emerge dai dati analizzati dall'istat relativi all'anno 2014 e purtroppo a confermarlo è anche l'ultimo rapporto di Eurostat sugli indicatori relativi agli obiettivi fissati da Bruxelles per il 2020, che includono un tasso di popolazione occupata, fra i 20 e i 64 anni, pari al 75 per cento. Le regioni con il tasso di disoccupazione più alto oltre alla Calabria sono Sicilia e Campania con un livello di disoccupazione pari al 22,2 e 21,7 per cento. All'opposto troviamo Trentino-Alto Adige e Veneto con il 5,7 e il 7,5 per cento, mentre il resto delle regioni italiane hanno una media del tasso di disoccupazione pari al 12,7 per cento. In regione, si evince dai dati istat, la disoccupazione cresce di un punto percentuale rispetto al 2013 e riguarda 160 mila persone, tra cui 22 mila sono laureati, 71 mila sono le persone che hanno perso il lavoro, 65 mila sono prive di alcuna esperienza, ma quello che maggiormente preoccupa è il dato che riguarda la disoccupazione giovanile che è arrivata al 59,7% ciò significa che più di un giovane su due, la cui età è compresa tra i 15 ed i 24 anni, non lavora. Nelle province inaspettatamente i dati sono più incoraggianti, a parte Cosenza e Crotone che registrano una percentuale maggiore rispetto al 2013, le altre hanno evidenziato una diminuzione della disoccupazione. Catanzaro è passata dal 21,1 per cento del 2013, al 20,4 per cento; Reggio Calabria dal 20,5 al 19,2 per cento e Vibo Valentia dal 22 al 19,4 per cento del 2014. Favorevole per la Calabria il dato sul tasso di occupazione che con il 39,3 per cento cresce rispetto al 2013. La Provincia con maggiore occupazione è Catanzaro con il 44,2 per cento di occupati. Le altre, che comunque migliorano rispetto al 2013, raggiungono il 38 per cento. Si riduce, in Calabria, di un punto percentuale il tasso degli inattivi, cioè delle persone che non studiano, non lavorano e non sembrano essere interessate a cercare un posto di lavoro, che scendono a quota 634 mila di cui 400 mila sono donne e 234 mila sono uomini. A livello provinciale la provincia che presenta un maggior numero di inattivi è Cosenza con 226mila, segue Reggio Calabria con 191mila, Catanzaro con 107mila per finire con Vibo e Crotone, dove si contano 57mila e 54mila inattivi.

SILVIA MARCHETTI

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