Saranno messi a confronto i collaboratori di giustizia Giuseppe Costa e Vincenzo Curato che hanno reso dichiarazioni contrastanti in merito all’omicidio del giovane imprenditore Gianluca Congiusta. Lo hanno deciso i giudici della seconda sezione della Corte d’Assise d’appello (presidente Roberto Lucisano, consigliere Marialuisa Crucitti) aderendo alla richiesta formulata dal sostituto procuratore generale Domenico Galetta. L’organo giudicante di secondo grado ha inoltre disposto l’audizione di Michele Armigero che è stato detenuto insieme a Giuseppe Costa. La Corte ha anche nominato il perito fonico Vincenzo Ventra che dovrà ‘sbobinare’ un intercettazione ambientale di un colloquio avvenuto in carcere tra l’imputato Tommaso Costa, i suoi figli e un nipote. L’imputato Tommaso Costa, 56 anni, di Siderno, difeso dall’avvocato Sandro Furfaro del Foro di Locri, era stato condannato alla pena dell’ergastolo dai giudici della Corte d’Assise di Locri. Il successivo processo d’appello si era concluso il 10 aprile del 2013 con la conferma della pena. Tuttavia, la Suprema Corte di Cassazione il 6 marzo dello scorso anno aveva annullato la sentenza solo nei confronti di Costa e limitatamente ai capi d’imputazione relativi all’omicidio e alle armi.
Fonte Pino d’Amico Reggiopress
