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11:42:00 - 11 MARZO 2015

COCO' CAMPOLONGO: SPUNTA UN TESTIMONE OCULARE

COCO' CAMPOLONGO: SPUNTA UN TESTIMONE OCULARE -

Sarebbero arrivati a bordo di quattro auto gli assassini del piccolo Cocò Campolongo. E' questo uno dei dettagli riferiti agli inquirenti da un uomo che avrebbe bussato alla caserma dei carabinieri di Cassano allo Jonio presentandosi come testimone oculare del triplice delitto avvenuto in una zona di campagna alle porte di Cassano il 17 gennaio dello scorso anno. Stando al racconto dell'unico testimone di quel massacro, un contadino del posto, il nonno del bimbo di tre anni seguito da tre auto e preceduto da un fuoristrada sarebbe sceso dalla sua Fiat Punto e sarebbe stato raggiunto immediatamente a bruciapelo da due pallottole alla testa. L'assassino, freddato Giuseppe Iannicelli, si sarebbe rivolto ai suoi complici proferendo: "adesso è vostro" esortandoli a completare il lavoro. I killer si sarebbero a questo punto dati da fare per ammazzare anche il piccolo Cocò rimasto a bordo della vettura insieme alla compagna 28enne di Iannicelli Ibtissam Touss. Dopo aver dato fuoco all'automobile lo spietato commando si sarebbe dileguato. I tre corpi carbonizzati furono ritrovati tre giorni più tardi.  Non è chiaro chi abbia materialmente premuto il grilletto. Tuttavia pare che il testimone abbia individuato i responsabili in alcuni braccianti agricoli della Piana di Sibari. Lavoratori stranieri. Da capire adesso è se, come trapelato nei giorni scorsi, al centro del triplece assassinio vi sarebbe il businness di droga in cui era coinvolto anche Giuseppe Iannicelli. Giro d'affari che lo avrebbe portato a entrare in combutta con la cosca degli zingari di Cassano. A tal proposito scalpore aveva suscitato la lettera scritta da un esponente degli zingari con la quale prendeva le distanze dal delitto. Fatto sostenuto, pare, anche dal presunto testimone che sembra aver riferito ai familiari del piccolo Cocò che gli zingari i bambini non li uccidono. Motivo per cui sembra che Iannicelli nell'ultimo periodo circolasse solo in presenza della compagna e del nipotino, nella convinzione che così sarebbe stato al sicuro. Probabilmente senza tenere nella giusta considerazione la malvagità di qualcuno ancor più spietato.
ALESSANDRA BEVILACQUA

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