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11:58:00 - 17 MARZO 2015

SENTENZA FALSA POLITICA: ANTONIO COMMISSO ''DIMOSTRAZIONE CHE NON CONTA DI CHI SEI FIGLIO MA QUELLO CHE SEI''

SENTENZA FALSA POLITICA: ANTONIO COMMISSO ''DIMOSTRAZIONE CHE NON CONTA DI CHI SEI FIGLIO MA QUELLO CHE SEI'' -

12 anni di carcere questa la pena inflitta all’ex consigliere regionale Cosimo Cherubino. Devastanti le considerazioni dei magistrati: “Cherubino nasce, si forma come politico proprio nel contesto della cosca sidernese, assumendo via via, fra le altre componenti politiche della cosca, la funzione di punta di diamante da utilizzare per introdursi nel mondo della politica che conta ben oltre il livello comunale e provinciale”. Candidato alle regionali del 2010 con il Popolo delle Libertà Cosimo Cherubino da sempre in politica fin dai tempi della scuola è stato inoltre interdetto in perpetuo dai pubblici uffici e legalmente per la durata della pena. L’altra faccia della medaglia Sono state le due assoluzioni.  Il presidente Sicuro con  la formula per non aver commesso il fatto assolve  Antonio  Commisso detto “Biona” per il quale l’accusa aveva chiesto 12 anni e Rocco Commisso, per il quale l’accusa aveva chiesto 9 anni di carcere. Per  Antonio Commisso  ex consiliere comunale  durante l’amministrazione Figliomeni il tribunale ha accolto la tesi dei difensori Francesco Commisso  e Giuseppe Belcastro  e ribadita dalla Cassazione Per la quale  Antonio Commisso non aveva alcun interesse comune con la cosca commisso e con il Mastro. Sentenza questa che gli aveva consentito, dopo 15 mesi di carcere, di rispondere a piede libero durante il processo. L’ex assessore ha commentato “giustizia è fatta”. Sono stato dice 5 anni sotto i ferri, anche se ho sempre creduto nella giustizia italiana, ma avrei voluto per me e per tutti una giustizia Celere. La stessa celerità che chiedeva tanti anni fa Enzo Tortora, la cui foto Antonio Commisso posta 12 minuti dopo sul suo profilo, come per dire io come lui tanti anni dopo. Anche lui detenuto ingiustamente, in un sistema carcerario italiano al soffocamento per poi assolverlo e morire poco dopo senza godersi l’amata libertà. Libertà che non sarà goduta mai al massimo perché i ricordi ma soprattutto rivedere accedendo su internet o leggendo i giornali la tua foto al momento dell’arresto.  Stessi sentimenti che lo stesso Commisso  denuncia più volte attraverso le sue pagine facebook tanto che lo scorso 27 dicembre inserì nel suo profilo la sua foto al momento dell’arresto come per dire non ho nulla da vergognarmi. Dai 12 anni chiesti all’assoluzione il passo è importante. Credo continua l’ex politico sidernese che la sentenza di oggi , per me ma soprattutto per Rocco Commisso Figlio del Mastro, lancia questo messaggio non conta di chi sei figlio ma conta quello che sei e quello che nella tua vita hai fatto.  

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