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11:54:00 - 20 MARZO 2015

PARMA CALCIO: SPUNTA L'OMBRA DELLA NDRANGHETA

PARMA CALCIO: SPUNTA L'OMBRA DELLA NDRANGHETA -

L'ombra della 'ndrangheta sullo sfondo dell'inchiesta che ha portato all'arresto del presidente del Parma Calcio Giampiero Manenti. A lui i magistrati contestano il rimpiego di capitali illeciti. Avrebbe tentato di celare dietro false sponsorizzazioni, acquisti di biglietti e gadget, un flusso di denaro criminale. Con le manette ai polsi sono finiti, infatti,  anche due personaggi calabresi che sarebbero legati alla criminalità organizzata della provincia di Reggio Calabria. Si tratta di Michele Fidale, originario di Polistena e cognato del presunto boss Vincenzo Longo e Ilario Ventrice, che annovererebbe un arresto per associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio di titoli e certificati di deposito di illecita provenienza presso diversi istituti di credito operanti su tutto il territorio nazionale ed estero. I due sarebbero ritenuti gli intermediari di un'operazione finanziaria da 5 milioni di euro denominata "Alicante". Un'operazione per la quale sono stati arrestati anche gli hacker Rodolfo Cernuto, Giuseppe Costanzo, Gianluca Alessandro Cirnigliano, Costantin Marius Boveanu e Guido Adriano Tori. A quest'ultimo, un commercialista di Grossetto, secondo gli inquirenti è riconducibile la società spagnola beneficiaria dell'operazione “Alicante”. In sostanza, la Procura di Roma avrebbe dimostrato un accesso fraudolento al server della banca svizzera "Usb Ag" e un trasferimento di 5 milioni di euro su un conto corrente della Totem Sl di Alicante presso la Caixabank, il tutto, sembrerebbe, con il contributo di bank officiers dei due istituti di credito, che  risulterebbero destinatari del 40% delle somme trasferite. Secondo i magistrato dei 5 milioni di euro, 250mila dovevano essere dei due calabresi. Da alcune intercettazioni gli investigatori avrebbero captato, inoltre, delle frizioni tra gli indagati in merito alla spartizione della somma di denaro in questione. Nello specifico pare che alcuni hacker  non avevano ricevuto la loro parte e minacciavano la guerra ai finanziatori dell'operazione.
ALESSANDRA BEVILACQUA

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