NEWS

18:11:00 - 21 MARZO 2015

ARMI E MUNIZIONI: CONCESSI I DOMICILIARI A PASQUALE SCARFO'

ARMI E MUNIZIONI: CONCESSI I DOMICILIARI A PASQUALE SCARFO' -

Il Gip del Tribunale di Palmi, in esito al giudizio di convalida dell'arresto in flagranza, ha concesso gli arresti domiciliari a Pasquale Scarfò, 40 anni, e ha rigettato la richiesta di applicazione della misura cautelare nei confronti di Antonio Maio, 41 anni.

I due erano stati tratti in arresto dai Carabinieri il 17 marzo scorso nel corso di un servizio di controllo del territorio, eseguito sulla SP 32, in località San Bartolo. I militari avevano infatti fermato l'autovettura Daewoo Matiz a bordo della quale viaggiavano Pasquale Scarfò, che conduceva il veicolo, e Antonio Maio, seduto sul lato passeggero. Poiché gli occupanti risultavano positivi al controllo nei terminali, i carabinieri procedevano a perquisizione personale, rinvenendo, occultata all'interno di un borsello appartenente a Scarfò, una pistola marca Beretta, calibro 7,65, con matricola abrasa e con sette cartucce nel caricatore, ed ulteriori tre cartucce, di cui una cal. 32 e due cal. 7,65. Invece, nella tasca dei pantaloni di Maio veniva rinvenuto un coltello a serramanico, con lama di sette centimetri.

I Carabinieri estendevano, quindi, le operazioni di perquisizione alle abitazioni dei due fermati. La perquisizione domiciliare presso l'abitazione di Maio dava esito negativo, mentre quella riguardante Scarfò sortiva esito positivo, in quanto venivano ritrovate, all'interno di un fazzoletto collocato sopra la dispensa della cucina e consegnato spontaneamente agli agenti dalla moglie di Scarfò, altre 57 cartucce di due calibri diversi.

In sede di interrogatorio davanti al Gip di Palmi, Pasquale Scarfò si è assunto l'esclusiva responsabilità dei fatti di reato che avevano portato all'arresto in flagranza dei due indagati, affermando che la pistola che si trovava nel suo borsello era da lui detenuta per motivi di difesa personale, dal momento che in tempi recenti alcuni suoi parenti erano stati vittima di omicidio. Scarfò ha precisato, inoltre, che la persona che si trovava con lui a bordo dell'automobile per motivi di lavoro, non era assolutamente al corrente della presenza dell'arma. La versione dei fatti fornita dall'indagato ha trovato conferma in quella resa da Maio, il quale, nel protestarsi innocente, ha dichiarato di essere stato contattato dall'amico per andare a lavorare a giornata nei campi e ha negato fermamente di essere a conoscenza che Scarfò fosse armato.

Alla luce delle dichiarazioni rese dai due indagati, che sono rispettivamente difesi dagli Avv. Giuseppe Alvaro e Nicola Minasi, il Gip di Palmi ha ritenuto di ammettere Pasquale Scarfò agli arresti domiciliari presso la propria abitazione, e di rigettare la richiesta di applicazione della misura cautelare, per mancanza di gravità indiziaria, nei confronti di Antonio Maio.

« ARCHIVIO