NEWS

04:34:00 - 01 APRILE 2015

LA ''LEGGE SEVERINO'' VA RIVISTA, A MARINA DI GIOIOSA IONICA LO AVEVAMO DETTO.

LA ''LEGGE SEVERINO'' VA RIVISTA, A MARINA DI GIOIOSA IONICA LO AVEVAMO DETTO. -

Ora ne abbiamo la conferma ufficiale: la c.d. “Legge Severino” presenta
profili di incostituzionalità e va, certamente, rivista. La posizione
assunta dal Consiglio Comunale di Marina di Gioiosa Ionica, nella sua
seduta di insediamento, con il voto contrario della minoranza, era
tutt’altro che campata in aria e, al contrario, aveva basi solide di
fondamento.

I lettori ricorderanno la vicenda. All’indomani delle elezioni
amministrative del 17 e 18 novembre 2013, che videro l’affermazione alla
guida del Comune di Marina di Gioiosa Ionica della lista Libertà è
Partecipazione, guidata dall’attuale Sindaco Domenico Vestito, la
proclamazione degli eletti, per qualche ora, si tinse di giallo. La
conferenza dei presidenti di seggio, infatti, dopo avere ricevuto una
comunicazione della prefettura di Reggio Calabria, prima sospese le
operazioni di proclamazione e, successivamente, decise di escludere dal
Consiglio Comunale il primo degli eletti, il dott. Raffaele Gennaro, a
causa di una vecchissima condanna subita oltre trent’anni prima. E ciò
perché la “Legge Severino”, quanto alla durata della incandidabilità
derivante da condanne, stabilisce una sorta di “doppio binario
imperfetto”: da una parte, con l’art. 13, destinato esclusivamente a
deputati, senatori e membri del Parlamento europeo spettanti all’Italia,
ne fissa la durata massima nel doppio di quella della pena accessoria
dell’interdizione temporanea dai pubblici uffici, se irrogata; in caso
contrario, in assenza di pena accessoria, l’incandidabilità avrà una
durata massima di sei anni. Riguardo invece ai consiglieri regionali,
provinciali e comunali, si registra una lacuna (da qui il doppio binario
imperfetto) poiché nel testo non vi è una norma espressamente dedicata a
costoro e quindi la incandidabilità si ritiene a vita, illimitata.

Immediatamente, la neo maggioranza consiliare, sostenne la
incostituzionalità di questa parte della legge e, nella primissima
riunione del civico consesso, venne presentata una mozione, che
incaricava il Sindaco di portare questo vuoto giuridico in tutte le sedi
istituzionali.

Il Primo cittadino, Domenico Vestito, in coerenza con il mandato
ricevuto dal Consiglio, in questi mesi si è attivato per fare emergere
la vicenda, che non riguarda una sola persona, ma un sistema giuridico,
che presenta evidenti caratteri di violazione della Costituzione. Gli
sforzi condotto dal Sindaco hanno dato i loro frutti. Qualche settimana
fa’ il Vicepresidente della Camera dei Deputati, Roberto Giachetti, ha
presentato un’interrogazione al Ministro della Giustizia proprio su
questo tema. Inoltre, il Presidente Nazionale dell’ANCI e Sindaco di
Torino, Piero Fassino, ha scritto al Sindaco Vestito, comunicandogli che
la questione è stata sottoposta all’attenzione del Comitato Direttivo
dell’associazione dei comuni italiani, il quale ha adottato un ordine
del giorno in cui invita Governo e Parlamento ad avviare una seria
riflessione sulle criticità della “Legge Severino”. L’ordine del giorno
ricalca, pedissequamente, tutte le indicazioni fornite
dall’Amministrazione di Marina di Gioiosa Ionica. Scrive Fassino che
“l’ANCI richiama l’attenzione sulla necessità sia di una una valutazione
della possibile violazione dei principi costituzionali che delle
garanzie di un regime sanzionatorio omologo fra tutte le cariche elettive”.

“Non posso che esprimere grande soddisfazione per le prese di posizione
di ANCI e dell’On.le Giachetti - ha dichiarato il Sindaco Domenico
Vestito - I rilievi, che in tempi non sospetti avevamo mosso ad alcune
parti della “Legge Severino, norma giusta per un adeguato contrasto alla
corruzione e al malaffare, si sono confermati più che fondati. Una
classe politica, che ambisce a diventare classe dirigente, non può
supinamente arrendersi di fronte alla legge, ma quando questa viene
ritenuta ingiusta si ha l’obbligo politico e morale di fare di tutto per
cercare di cambiarla. Su questa strada ci siamo mossi e continueremo a
farlo, senza mollare su un tema che ci sta a cuore, perché riteniamo che
così come formulata la “Legge Severino” favorisca la classe politica più
forte, quella nazionale, a scapito del cariche elettive locali"

« ARCHIVIO