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17:00:00 - 01 APRILE 2015

Siderno: gli avvocati e l'obbligo del Pos

Siderno: gli avvocati e l'obbligo del Pos -

L’avv. Nicola Enzo Crimeni, già Consigliere dell’ Ordine forense di Locri con una sua nota ha sviluppato una attenta riflessione sulla “querelle” legata alla obbligatorietà del Pod per i Professionisti e delle sanzioni previste. Crimeni parte dal  disegno di legge di iniziativa dei senatori calabresi Aiello, Gentile e Bilardi e del molisano (subentrato a Silvio Berlusconi) Di Giacomo, tutti del gruppo Ap (NCD-UDC) assegnato nei giorni scorsi alla Commissione finanze del Senato. Il ddl n. 1747 prevede sanzioni fino a 1000 euro e la sospensione dell’attività per i professionisti che ancora non si sono dotati di pos.”Se qualcuno aveva sperato che tutto sommato si trattasse solo di un obbligo “virtuale” non essendo stato previsto un sistema sanzionatorio,-scrive Crimeni –  ora l’obbligatorietà sta per diventare concreta qualora venisse approvato il ddl  intitolato “Disposizioni relative all’obbligo per i soggetti che effettuano l’attività di vendita di prodotti e di prestazione di servizi, anche professionali, di dotarsi di adeguati strumenti di pagamento elettronici per pagamenti superiori ai 30 euro”. Detto cio’ l’ avv. Crimeni aggiunge “Occorre considerare che proprio i rappresentanti calabresi sentano l’esigenza dei cittadini di avvalersi di tale comune mezzo di pagamento, obbligando i professionisti a dotarsene. Ma sarà che da qualche anno, vivendo a Roma, hanno un rappresentazione della realtà socio-economica del territorio da essi rappresentato del tutto diversa dal reale e persino dal loro programma elettorale. Certo, di fronte alla grave crisi economica nazionale, risulta necessario tutelare anche gli Istituti di credito che forniranno il servizio, che non potrà essere certamente gratuito. Mi chiedo invece – scrive ancora Crimeni –  quale iniziative intendano altresì assumere per arginare la dilagante proletarizzazione delle professioni ed in primis di quella forense con la tutela dei giovani di “generazione IKEA” (che si estende fino ai 40 anni) dell’avvocato che a fine mese arriva con poco più di mille euro, portando a casa quanto basta a pagare l’affitto per avere la sensazione di avviare la propria vita, anche familiare. O dei meno giovani che dinanzi alla rivoluzione del processo civile telematico e fra poco di quello penale, si attendevano tempi certi del processo, quando non vi è chiarezza sull’uso di un sistema che mal si concilia con le carte di cui è strutturato, ma soprattutto con la mancanza di personale e degli strumenti operativi necessari ancor prima che di magistrati e di strutture fisiche idonee e legali”.

Aristide Bava

Nella foto l’avvocato Nicola Crimeni

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