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12:18:00 - 10 APRILE 2015

PIANA: DOPO LA CRISI DEGLI AGRUMI ORA ARRIVA LA BATTERIOSI DEL KIWI

PIANA: DOPO LA CRISI DEGLI AGRUMI ORA ARRIVA LA BATTERIOSI DEL KIWI -

Nuova pesante tegola si è abbattuta sulla testa degli agricoltori della Piana di Gioia Tauro. In questo inizio di primavera, infatti, sono in costante allerta per prevenire il rischio del diffondersi della batteriosi del kiwi, che ha prodotto gravissimi danni, costringendo molti agricoltori all'estirpazione degli impianti con ingenti danni economici. Grandi difficoltà di cui ha parlato, anche, il deputato M5S Paolo Parentela, componente della Commissione Agricoltura della Camera.
Mesi fa, Parentela ha presentato un'interrogazione al Ministro dell'Agricoltura Martina, chiedendo di intraprendere tutte le necessarie misure di controllo fitosanitarie e quali interventi intendesse promuovere sul piano della diffusione di un'adeguata attività informativa tesa a salvaguardare un comparto frutticolo quale è quello del kiwi. Stando a quanto riferito, il Ministro avrebbe ribadito la possibile convivenza con la presenza del batterio, che può essere tenuto sotto controllo dagli uffici fitosanitari regionali che svolgono pertanto una periodica attività di monitoraggio nelle aree produttive e di ispezione presso le attività vivaistiche. Secondo il Ministro, basterebbe impartire prescrizioni obbligatorie, curando la divulgazione di strategie di profilassi e difesa fitosanitaria. È determinante, però, che gli agricoltori segnalino la presenza di focolai del batterio affinché si possa intervenire prontamente per fermare eventuali epidemie.
‘Dopo la crisi degli agricoltori agrumicoli la piana di Gioia Tauro, deve fare i conti con la presenza della batteriosi del kiwi. L'attenzione della politica deve rimanere alta- ingiunge il Ministro- anche perché il nostro Paese è tra i maggiori produttori di kiwi al mondo. Passi da giganti sono stati fatti dalla ricerca per l'eradicazione del batterio, ma è necessario l'aiuto degli agricoltori, che devono informare le autorità per una corretta mappatura dell'infezione’.

Piera Galluzzo

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