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11:00:00 - 23 APRILE 2015

L'aggressione al Pm Musarò: 'quando fui aggredito da Gallico, pensai ora mi uccide'

L'aggressione al Pm Musarò: 'quando fui aggredito da Gallico, pensai ora mi uccide' -

"Ho pensato: mi sta ammazzando". Con queste parole il pm Giovanni Musarò ha raccontato alla Commissione parlamentare antimafia che lo ha ricevuto in audizione, l'aggressione subita da parte del superboss della 'ndrangheta Domenico Gallico nel carcere di Viterbo il 7 novembre 2012. E' stato un racconto carico di emozione quello che il sostituto procuratore ha proferito il 21 aprile scorso. Musarò, ai tempi in cui prestava servizio nella piana di Gioia Tauro si era occupato quasi soltanto di di indagini riguardanti la cosca Gallico. Allo stesso Domenico, Musarò aveva portato via una villa ritenuta un vero e proprio "santuario della 'ndrangheta". "Sono stati secondi infernali, un'esperienza che non auguro a nessuno, ha raccontato il pm, mi avrà dato una cinquantina di pugni e sessanta calci. Mi ha massacrato, ho avuto paura". A salvarlo è stato il giovane avvocato che era stato chiamato per assistere Gallico, che prima ha provato inutilmente a fermarlo, poi, non riuscendoci, ha chiesto aiuto agli agenti di polizia penitenziaria. Sono stati necessari quattro agenti, stando al racconto del sostituto procuratore, per fermare la furia aggressiva del detenuto. Ai componenti della Commissione Antimafia, presieduta da Rosy Bindi, che gli hanno chiesto se secondo lui il boss volesse ucciderlo, il magistrato ha risposto: "non credo mi volesse fare un massaggio. E' un uomo che ha compiuto numerosi omicidi: se ti mette le mani addosso ci mette un secondo a spezzarti il collo". Era stato proprio Gallico a chiedere di essere interrogato in carcere. Dietro numerosi arresti di boss e gregari della Piana di Gioia Tauro c'era quasi sempre il nome di Musarò, probabilmente per questo motivo il pm il giorno dell'aggressione aveva chiesto di essere assistito da due agenti. Ma il superboss fu fatto entrare nella saletta solo e senza manette.

ALESSANDRA BEVILACQUA

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