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11:50:00 - 28 APRILE 2015

AMIANTO, IL REPORT DI LEGAMBIENTE INCHIODA LA CALABRIA: SI MUORE ANCORA TROPPO

AMIANTO, IL REPORT DI LEGAMBIENTE INCHIODA LA CALABRIA: SI MUORE ANCORA TROPPO -

Continuano ad essere allarmanti i numeri sulle morti da amianto, secondo i dati forniti da Legambiente, in occasione della X Giornata mondiale delle vittime da amianto.  Dal dossier intitolato ‘Liberi dall’ amianto’, infatti, ancora non ci sarebbe un Piano regionale d’ intervento. Non sarebbe stato espletato alcun monitoraggio, il censimento non sarebbe stato terminato e non è stato stanziato alcun finanziamento per le bonifiche. Secondo i dati di Legambiente, sarebbero più 130 mila i metri d’ amianto censiti in tutto. Cifre che rischiano di essere, tristemente, parziali, se si considerano casi come l’ ex fornace Fil di Santa Caterina Albanese, in cui sarebbero stati censiti 18 mila metri quadri di amianto. Un’ emergenza, che nonostante le varie denunce e un’ interrogazione parlamentare ancora non è stata affrontata.
Ritardi più volte denunciati dall’ Osservatorio nazionale amianto, sezione Cosenza, l’ unica associazione in Calabria ad essersi occupata nello specifico del problema.
La 'questione amianto', è così che l’ hanno chiamata, esiste in Calabria più che altrove: qui dove la legge regionale è arrivata 19 anni dopo la normativa nazionale.  Il dossier di Legambiente inchioda la Regione: un materiale con cui è stato costruito di tutto, l’ amianto, dalle condotte idriche alle tubature, dai tetti al linoleum per i pavimenti, prima che una legge ne vietasse la produzione e il commercio nel ’92.
Considerato un materiale miracoloso era, in realtà, altamente nocivo per la salute e chi lo produceva ben sapeva a quale rischio fossero esposti gli operai e la popolazione. Oggi, a più di 20 anni dalla messa al bando, i manufatti deteriorati sono ora ancora più pericolosi.
Forse ulteriori sviluppi arriveranno dal ‘tavolo tecnico previsto dall' assessore alla Regione, Carlo Guccione, annunciato il 15 marzo scorso nel convegno organizzato a Castrovillari, per stabilire un cronoprogramma con le cose da fare’.  
 
Piera Galluzzo

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