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17:27:00 - 05 MAGGIO 2015

LOCRI, 'FAIDA DEI BOSCHI': PESANTI LE RICHIESTE DELL'ACCUSA, 5 ERGASTOLI E 90 ANNI DI CARCERE

LOCRI, 'FAIDA DEI BOSCHI': PESANTI LE RICHIESTE DELL'ACCUSA, 5 ERGASTOLI E 90 ANNI DI CARCERE -

Si è conclusa ieri mattina davanti alla corte d'Assise di Locri la requisitoria dei pm al processo scaturito dall'operazione denominata "Faida dei boschi" e che mise fine alla cruenta guerra di mafia scoppiata nel territorio montano a cavallo delle Province di Catanzaro, Vibo Valentia e Reggio Calabria. Undici gli imputati alla sbarra, accusati a vario titolo di omicidio, tentato omicidio, associazione mafiosa, intestazione fittizia di beni ed altro. Pesanti le richieste di condanna: ergastolo per Vincenzo Gallace, Giuseppe Cosimo Leuzzi, Andrea Sotira, Cosimo Spatari e Agostino Vallelonga. Per questi è stato richiesto anche l'isolamento diurno. 13 anni è quanto chiesto per Luca Spatari, 12 per Antonio Leuzzi e  27 anni per l'imprenditore Roberto Umbaca, 12 per Bruno Cosimo Damiano Vallelonga e, infine, 25 anni di reclusione per Salvatore Papaleo. Chiesti, inoltre, 14 anni per il collaboratore di giustizia Antonino Belnome. A quest'ultimo è stato concesso l'attenuante della scelta collaborativa e sulle dichiarazioni del pentito che si sono basate gran parte delle requisitorie dei pm. Il processo iniziato il 16 ottobre del 2013 ha visto impegnato il sostituto procuratore Paolo Sirleo, il quale già mercoledi scorso aveva iniziato la discussione conclusa oggi insieme al pm Simona Ferraiuolo. Nel processo sono state contestate, a vario titolo, anche gli omicidi di Enzo Cavallaro, avvenuto a Monasterace nel giugno del 2010, e di Cosimo Ierinò, agosto 2007 a Stignano. Centrali, poi, le investigazioni eseguite da carabinieri e polizia dopo l'omicidio di Damiano Vallelunga, considerato dagli inquirenti il boss dei "viperari" e ucciso il 27 settembre del 2009 a Riace nei pressi del santuario di Cosmo e Damiano. Lunedi la parola passa agli avvocati della difesa. Il filone dell'abbreviato, invece, è ripreso ieri con le arringhe difensive. 

ALESSANDRA BEVILACQUA

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