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11:55:00 - 13 MAGGIO 2015

PROCESSO CRIMINE: CHIESTI OLTRE 350 ANNI DI CARCERE

PROCESSO CRIMINE: CHIESTI OLTRE 350 ANNI DI CARCERE -

Pesanti come macigni le richieste di pena formulate, ieri, dai sostituti procuratori generali Adriana Fimiani e  Antonio De Bernardo nel processo scaturito dalla maxi operazione denominata "Crimine". Oltre 3 secoli di reclusione per i 26 imputati del procedimento penale che si svolge dinanzi alla Corte d'appello di Reggio Calabria. In primo grado il filone dell'ordinario si era concluso con condanne a complessivi 224 anni di reclusione per diverse ipotesi di reato, in particolare la partecipazione a un'associazione di stampo mafioso. Sull'ipotesi associativa i procuratori Fimiani e De Bernardo hanno discusso in due udienze, rilevando come, all'esito della maxi inchiesta eseguita nel luglio del 2010, da carabinieri e polizia, si è ipotizzata l'esistenza e l'operatività di una 'ndrangheta 'unitaria', con una cupola chiamata 'provincia', in cui siedono i rappresentanti dei tre mandamenti in cui è suddivisa la provincia di Reggio Calabria, denominati "ionico" "tirrenico" e "centro", al cui vertice ci sarebbe il "capo crimine di Polsi", che sarebbe stato individuato dagli inquirenti nel rosarnese Domenico Oppedisano, detto "don Mico", condannato a 10 anni in abbreviato. Il procedimento "Crimine" permise, quindi, di ricostruire il principio dell'unitarietà della 'ndrangheta, capace di spingersi oltre i confini regionali e nazionali. Fondamentali, nel corpus accusatorio, le intercettazioni ambientali, captate a casa del boss Giuseppe Pelle, nella lavanderia Ape Green di Siderno di Giuseppe Commisso, “u mastru”, ma, soprattutto, le acquisizioni ottenute nel corso della festa a Polsi, per le celebrazioni in onore della Madonna della Montagna dove, secondo gli inquirenti, ogni anno sarebbero state ratificate le nuove cariche di 'ndrangheta. Adesso la parola passerà ai difensori. La sentenza del troncone ordinario è, invece,  attesa per il 10 giugno. Le richieste di condanne più alte invocate dai pg hanno riguardato  Barranca Vittorio chiesti 18 anni di reclusione, Bonarrigo Francesco 22 anni di reclusione, stessa richiesta anche per Cuppari Antonio e, poi, 26 anni per Stelitano Mario Giuseppe e 26 anni e 8 mesi di reclusione per Tassone Rocco Bruno.

ALESSANDRA BEVILACQUA

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