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21:30:00 - 14 MAGGIO 2015

'Ndrangheta: colpo a cosca imprenditrice d'elite, arresti

Coinvolti anche imprenditori, luce su omicidi guerra mafia

'Ndrangheta: colpo a cosca imprenditrice d'elite, arresti -

 
 
 

- Una cosca "d'elite della mafia imprenditrice" dedita agli affari grazie ad una serie di imprenditori "vicini" o compiacenti, ma che non esitava a scatenare una guerra con altre consorterie criminali pur di mantenere inalterato il proprio predominio sul territorio di Lamezia Terme e che non rinunciava al metodo classico delle estorsioni a imprenditori e commercianti "condite" col solito corollario di minacce ed intimidazioni.
Un predomino al quale i magistrati della Direzione distrettuale antimafia di Catanzaro sperano di avere posto fine con l'operazione Andromeda portata a termine stamani dallo Sco, dalla squadra mobile, dalla Dia e dai finanzieri del Gico che hanno eseguito 39 ordinanze di custodia cautelare in carcere o ai domiciliari ed un obbligo di soggiorno (cinque gli irreperibili) nei confronti dei presunti boss e gregari della cosca Iannazzo e di quella satellite dei Cannizzaro-Daponte.
Una operazione che ha portato il procuratore della Repubblica di Catanzaro Vincenzo Antonio Lombardo a dire che "adesso Lamezia è più libera" ed il dirigente dello Sco Renato Cortese ad aggiungere che "i cittadini di Lamezia non hanno più alibi per dire che lo Stato non c'è".
Tra gli arrestati anche l'imprenditore Franco Perri, proprietario del centro commerciale "I due mari" e di una serie di supermercati a Lamezia. Il padre, Antonio, è stato ucciso il 10 marzo del 2003 nel suo ufficio all'interno dello stesso centro. Struttura la cui realizzazione, secondo gli investigatori, è stata all'origine della sua morte. Spostando i commercianti dal centro della città alla nuova struttura, realizzata appena fuori Lamezia, infatti, sarebbe venuta meno la fonte di reddito per la cosca avversa dei Torcasio che non poteva più imporre il pizzo non essendo "competente" su quel territorio. E così, dopo le intimidazioni ai commercianti, la cosca ha sparato uccidendo. Non contenti, i Torcasio, come ulteriore forma di pressione, rubarono la bara di Perri restituendola solo dopo che gli Iannazzo imposero il gesto come precondizione per giungere ad una tregua nella guerra di mafia chiesta anche dalle cosche reggine. Franco Perri, secondo l'accusa, ha continuato ad avere rapporti con gli Iannazzo, arrivando a chiedere la gambizzazione del fratello con cui era in conflitto per questioni economiche.
Ed anche sul fronte "militare", la Dda ha inferto un colpo alla famiglia arrestando i presunti autori di due delitti eccellenti portati a termine sempre nel 2003 ai danni di Antonio Torcasio, in quel momento reggente della cosca, freddato mentre stava andando al commissariato di polizia, e Vincenzo Torcasio, ucciso in mezzo agli avventori di una paninoteca.
Una cosca così potente, quella degli Iannazzo, da riuscire ad impedire l'apertura di centro commerciale Lidl che doveva sorgere in una zona di loro influenza rischiando di fare concorrenza a quello di un imprenditore amico.
Parole di elogio per l'operazione sono giunte dal presidente della Commissione parlamentare antimafia Rosy Bindi e dal ministro dell'Interno Angelino Alfano, che ha sottolineato come sia stata "ricostruita e poi smantellata una fitta e pericolosa organizzazione 'ndranghetista radicata nel tessuto economico e imprenditoriale di Lamezia Terme".

(di Alessandro Sgherri) (ANSA)  

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