12:53:00 - 19 MAGGIO 2015

CINQUEFRONDI: MUORE DURANTE IL TRAVAGLIO, I PARENTI: 'AVEVA DOLORI, MA GLI DICEVANO CHE ERANO COLICHE RENALI'

Muore durante il travaglio la 34 enne di Cinquefrondi, stroncata da un arresto cardiocircolatorio. E’ morta ieri mattina alle 8: 30 all’ ospedale di Polistena, Vincenza Raso, dopo essere stata ricoverata con urgenza. Era in condizioni gravissime, Vincenza,  inutile la corsa dalla Clinica Villa Elisa di Cinquefrondi, all’ ospedale.

Secondo i parenti, la donna avrebbe finito il ciclo di gestazione il 13 maggio, ma il dato non corrisponderebbe con quanto denunciano dalla clinica: secondo i dottori Vincenza sarebbe stata alla 39 esima settimana e non alla 40 esima.

‘Aveva dolori, ma gli dicevano che erano coliche renali -dice Caterina, sorella della donna- gli hanno fatto delle flebo. Ce l’ hanno ammazzata’. E’ lo sfogo disperato dei parenti della donna che denunciano:  ‘ ci hanno lasciato per ore senza dirci nulla,  nessuno ci ha informato sulle condizioni di Vincenza.

La donna era entrata in sala parto alle 23: 30 per un parto naturale.  Alle 12: 40 Vincenza rompe le acque, ma va in arresto cardiocircolatorio e perde conoscenza. A quel punto i medici decidono di effettuare un parto cesareo, ma subentra una forte  emorragia.

La situazione è tragica, saranno inutili le trasfusioni che non riescono ad arrestare le ingenti perdite di sangue. Poco dopo un nuovo arresto cardiaco e la decisione di trasferire d’ urgenza la donna al reparto di rianimazione dell’ospedale di Polistena. Vincenza non ce la fa e, nonostante i ripetuti tentativi di rianimazione, muore poco più di tre ore dopo.

L a bambina, intanto, è stata trasferita al reparto di neonatologia Riuniti di Reggio Calabria, si teme che possa aver avuto problemi di asfissia con possibili conseguenze neurologiche.

Il marito della donna, Marcello Russo, un venditore ambulante e le due sorelle di lei hanno sporto denuncia contro i medici alla procura.  La Direzione sanitaria ha immediatamente disposto un ‘analisi interna per far luce sull’ accaduto.

 

Piera Galluzzo

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