12:10:00 - 15 APRILE 2016

POLISTENA: TERESA CANNATA E LA TRAGICA NOTTE DEL 16 APRILE 1972

Polistena, 16 Aprile 1972 una data da non dimenticare. Una notte che cambiò la vita di Teresa Cannata. Aveva poco più di 17 anni quando la ndrangheta uccise il padre che tanto adorava. Domenico Cannata, un uomo perbene, che di mestiere faceva l'elettricista e il marmista. Padre di quattro figli. Numerose le minacce ricevute dalla sua famiglia prima della tragedia, fino arrivare a chiedere oltre 200 milioni delle vecchie lire in cambio della famosa protezione.
Due sono stati gli ordigni esplosi in quella notte. La prima esplosione avvenne alle ore 1,30 nella centralissima piazza della Repubblica presso la saracinesca di un bar di proprietà dei fratelli Andriello. Il Padre tenendo conto delle minacce ricevute ha pensato al peggio e di corsa si avvicina all'interruttore centrale, prova a staccarlo per evitare un incendio. Pochi però sono i minuti che separano la seconda esplosione dalla prima. Un esplosione che costò la vita dell'elettricista. Dopo circa qualche minuto, infatti, il secondo ordigno esplode presso l'abitazione di Teresa. I vicini prestano il primo soccorso. Il marmista fu trasportato immediatamente all'ospedale Santa Maria degli ungheresi, ma nulla sono valsi gli interventi immediati. Una evento che ha lasciato tanto ai dolore ai familiari sotto gli occhi sconcertati dei cittadini di Polistena. Teresa Cannata lotta per far si che nessuna famiglia venga più spezzata per non essersi chinata al pizzo. Una donna sempre a disposizione dei familiari vittime di mafia. Nel 2005 Domenico Cannata viene riconosciuto vittima innocente della 'ndrangheta.

MANUELA MAMMONE

« ARCHIVIO